“Una volta il Buddha stava camminando da una città ad un’altra con un po’ dei suoi discepoli. Mentre stavano viaggiando, raggiunsero un lago. Si fermarono lì e il Buddha disse ad un suo discepolo “Sono assetato, potresti darmi un po’ d’acqua di questo lago?”
Il discepolo camminò lungo il fiume, quando si avvicinò si accorse che proprio in quel momento un carretto trainato da un bue stava attraversando il lago. Come risultato, l’acqua era diventata molto torbida e fangosa.
Il discepolo pensò “come posso dare quest’acqua torbida da bere a Buddha?”
Quindi tornò indietro e gli disse “l’acqua è molto torbida non penso sia il caso di berla”. Dopo circa mezz’ora, Buddha chiese ancora allo stesso discepolo di tornare al lago e prendergli un po’ d’acqua da bere. Il discepolo obbedì e tornò al lago.
Anche questa volta trovò l’acqua fangosa, tornò indietro e lo informò della cosa. Dopo un po’ di tempo, Buddha chiese di nuovo allo stesso discepolo di tornare al lago. Il discepolo trovò il lago pulito e l’acqua estremamente limpida e pura. Il fango era sceso sul fondo e l’acqua in superficie sembrava perfetta per essere bevuta.
Così raccolse un po’ d’acqua in un recipiente e la portò al Buddha.
Egli guardò l’acqua e poi rivolgendosi al discepolo gli disse: “Guarda cosa ha reso l’acqua pulita. Hai lasciato fare e il fango si è depositato da solo sul fondo e tu hai potuto prendere dell’acqua pura. Anche la tua mente è come questo lago. Quando è disturbata lasciala stare, dagli un po’ di tempo e si calmerà da sola. Non devi sforzarti per calmarla, accadrà senza sforzo.”
Questo racconto evidenzia la natura della mente. Il meglio di sé lo dà quando è calma. Per portarla in uno stato di quiete la meditazione è sicuramente una delle pratiche più efficaci.
La meditazione del lago
Dal libro “Dovunque tu vada ci sei già” di Jon Kabat-Zinn, oggi praticheremo la Meditazione del Lago.
Questa meditazione può essere usata per calmarci quando siamo agitati.
Mettiamoci in una posizione comoda, rilassata. Se la facciamo da seduti teniamo una posizione eretta, la schiena non è rigida e non è afflosciata. Teniamo una posizione dignitosa. Poniamo le mani sulle nostre cosce e chiudiamo gli occhi.
Immaginate con l’occhio della mente uno specchio d’acqua contenuto in una depressione del terreno. Nella vostra immaginazione il lago potrà essere profondo o meno, azzurro o verde, torbido o limpido. In assenza di vento la superficie è piatta e come uno specchio riflette alberi, il prato, i fiori, gli uccelli, le nuvole, il sole, le rocce. Contiene tutto in sé momentaneamente.
Il vento solleva increspature, oppure ombre e le chiare immagini scompaiono, ma la luce solare può continuare a risplendere sulle ondulazioni e danzare in un gioco di diamanti scintillanti.
Quando si fa sera tocca alla luna danzare sul lago o se la superficie è calma riflettersi in esso con i contorni degli alberi e le ombre. Durante l’inverno il lago può gelare senza che per questo si interrompa il brulichio della vita sotto la superficie.
Quando avrete fissato nell’occhio della mente l’immagine del lago, mentre giacete supini o sedete in meditazione, interiorizzatela, in modo che le vostre energie vengano raccolte da consapevolezza, apertura e compassione per voi stessi. Così come le acque del lago sono contenute dal bacino ricettivo in seno alla terra.
Una volta creata questa immagine mentale diventa un tutt’uno con essa. Respirando con l’immagine del lago, momento per momento, percependo il suo corpo con il vostro, aprite la mente e l’animo per rispecchiare qualsiasi cosa si avvicini.
Sperimentate i momenti di completa immobilità, quando il riflesso e l’acqua sono completamente nitidi, e quelli in cui la superficie è perturbata, mossa, con momentanea scomparsa dei riflessi e del senso di profondità. Nel frattempo, mentre siete immersi nella meditazione, osservate semplicemente il gioco delle varie energie della vostra mente e del vostro cuore.
I pensieri e le sensazioni fuggevoli, gli impulsi e le reazioni che si succedono come increspature e onde. Notatene gli effetti mentre registrate il gioco delle energie mutevoli sulla superficie del lago. Il vento, le onde, luci, ombre e riflessi, colori e odori. I vostri pensieri e sensazioni turbano la superficie? State bene?
Sperimenterai momenti di completa calma e altri momenti in cui la superficie è disturbata, agitata. Mentre mediti semplicemente limitati ad osservare questi cambiamenti di energia che avvengono sulla superficie del lago.
Nella meditazione sul lago ci si siede intenzionati a prendere coscienza e ad accettare tutte le qualità della mente e del corpo. Così come il lago è contenuto, racchiuso dalla terra, riflettendo sole, luna, stelle, alberi, rocce, nubi, uccelli, la luce e il cielo. Accarezzato dalla brezza del vento che ne fanno emergere e sottolineano la brillantezza, la vitalità e l’essenza.
Notate quando la mente rispecchia o quando è offuscata, la calma è sotto la superficie.
Questa immagine suggerisce nuovi modi di comportamento in circostanze turbolente.
Quando sarete riusciti a trovare la calma, potrete riportare l’attenzione al vostro respiro e quando ve la sentirete potrete riaprire gli occhi.
Nella meditazione del lago l’intenzione è di rimanere in uno stato di consapevolezza e accettazione di tutte le qualità della mente e del corpo.
Praticandola regolarmente non solo aumenterai l’autocontrollo, migliorerai la tua stabilità emotiva e le tue capacità di concentrazione, ma farai quanto di più efficace per portare tutto il tuo organismo in uno stato di benessere e armonia.
Alla prossima istantanea