Nel libro “Lottare in consapevolezza ” Thich Naht Hanh ci parla dell’ascolto.
Come psicoterapeuta famigliare spesso lavoro con coppie che non riescono a comprendersi, anche per la difficoltà nell’ascolto reciproco. Quando in una discussione un partner parla e rivendica, l’altro entra in sofferenza e si sente subito giudicato, in quanto nella coppia si è persa la capacità di ascolto profondo.
Questo avviene anche perché ci si trincera dietro un atteggiamento difensivo e a causa dell’idealizzazione di sé, non riusciamo ad ascoltarci nel profondo.
Il monaco scrive: “possiamo capire un’altra persona solo quando siamo capaci di ascoltarla davvero. Quando sappiamo ascoltare gli altri con profonda compassione, riusciamo a comprendere il loro dolore e le loro difficoltà.
Ma quando siamo arrabbiati non possiamo ascoltare gli altri o sentire la loro sofferenza. Ascoltare profondamente un altro è una forma di meditazione. Portiamo l’attenzione sul respiro e lo seguiamo praticando la concentrazione, così scopriamo nell’altro cose di cui prima non eravamo mai stati a conoscenza.
Quando pratichiamo l’ascolto profondo possiamo aiutare la persona che stiamo ascoltando ad eliminare le percezioni sbagliate che la stanno facendo soffrire. Possiamo ristabilire l’armonia nelle relazioni o nelle amicizie”.
Qui riconosco me stessa, perché a volte non ascolto profondamente mio marito, non lo lascio finire di parlare perché sta esprimendo un giudizio su di me o sul mio operato e io reagisco malamente parlandogli sopra.
Se lo ascoltassi profondamente potrei contattare la mia irritazione e scoprire cosa giudico di me. Se non c’è nulla che mi irrita posso ascoltare il parere dell’altro serenamente.
Thich Naht Hanh aggiunge: “A volte quando cerchiamo di ascoltare un’altra persona non riusciamo a sentirla perché non abbiamo ascoltato prima di tutto noi stessi.
Le emozioni più intense e i pensieri fanno un tale rumore nella nostra testa e cercano a tal punto di richiamare la nostra attenzione che non riusciamo a sentire l’altra persona.
Prima di poter ascoltare qualcun altro dobbiamo passare un po’ di tempo ad ascoltare noi stessi. Possiamo metterci seduti e tornare a casa in noi stessi, ascoltando le emozioni che sorgono senza giudicarle e interromperle.
Possiamo anche ascoltare i pensieri che emergono e poi lasciarli passare senza trattenerli. Quando avremo passato un po’ di tempo ad ascoltare noi stessi saremo capaci di ascoltare anche gli altri”.
Effettivamente parte del lavoro che svolgo con le coppie è di far comprendere ai due partners cosa veramente lo urta dell’altro, di quello che sta dicendo.
Dall’esterno capisco le motivazioni di entrambi, ma dobbiamo comprendere insieme perché l’altro ne venga così irritato. Spesso perché i coniugi si fanno da specchio. Il partner irrita perché richiama, aggancia delle parti di noi che non vogliamo vedere.
Riflettiamo sulle situazioni che viviamo come un attacco del nostro partner, perché può essere un aiuto per acquisire una maggiore consapevolezza sull’idealizzazione che abbiamo di noi stessi.
Imparare ad ascoltare è nutriente sia per noi che per gli altri.
Alla prossima istantanea