Oggi vorrei parlare di dipendenza. E’ un tema che affronto spesso nel mio studio, visto che le dipendenze sono molte e varie, dalla ludopatia al disturbo alimentare, la dipendenza da sostanze stupefacenti, la dipendenza sentimentale nelle coppie ecc..
Quello che negli ultimi anni osservo maggiormente è un aumento di dipendenza nel rapporto tra genitori e figli. Causa in parte la minore sicurezza sociale che c’è nelle nostre città, i genitori si sentono molto responsabili, ma a volte, questa responsabilità diventa un agevolare e facilitare in tutto i ragazzi.
Questa interferenza può portare i figli a crescere più insicuri e dipendenti. Nel libro di un mio collega Lorenzo Recanatini “Scusate il disturbo” le situazioni di malessere vengono descritte tramite vignette e a proposito della dipendenza vi cito:
“Mia madre insisteva per fare tutto al posto mio e lo faceva volentieri. Mi chiedo per lei ero un figlio da crescere o il suo bambolotto?”.
In un’altra vignetta drammatizza: “Mamma faceva le cose al posto mio. Papà mi dava continuamente consigli. Col tempo ho imparato a fare le cose di testa loro”.
Il problema che può nascere in un bambino iperaccudito è che non sappia veramente che cosa desidera. Crescendo si sentirà spesso inadeguato, perché quando verrà a mancare la guida degli adulti di riferimento, lui non saprà seguire quello che desidera per paura di non essere in grado.
Il fatto di averlo agevolato anche in situazioni in cui il bambino poteva cavarsela da solo, ha minato la fiducia nelle sue capacità.
Faccio un esempio banale: le mamme oggi preferiscono comprare ai loro bimbi le scarpe che si allacciano con il velcro, così sono agevolate nel fargliele indossare. C’è un’età però dove i bambini potrebbero imparare ad allacciarsi le scarpe e acquisire così una nuova competenza.
E’ una piccola tappa evolutiva che fortifica il bambino, che sommata a piccole altre gli fa acquisire fiducia sulle sue capacità e sempre più in se stesso.
I genitori dovrebbero riconoscere quando agiscono per il bene dei figli e quando sono invece molto presenti solo per velocizzare i tempi sostituendosi a loro nel fare le cose, per controllare che tutto venga fatto come si ritiene giusto, per dimostrare di essere bravi genitori sempre presenti o per fare bella figura vestendo e mostrando dei bimbi da copertina.
Il risultato però è che crescendo questi bambini avranno il dubbio di potersela cavare da soli, avranno meno padronanza e sicurezza, e man mano che crescono potrebbero essere a rischio di essere vittime di bullismo perché un ragazzo più arrogante potrebbe approfittare di questa loro insicurezza.
Mi è anche capitato di confrontarmi con adolescenti arroganti perché in questo modo cercavano di mascherare la loro insicurezza.
Invito quindi quei genitori che sono sbilanciati nel preoccuparsi troppo di cosa fanno i loro bambini costantemente, a riprendersi il gusto di sperimentarsi negli altri aspetti di vita, come occuparsi della loro coppia, delle loro relazioni amicali ecc..
L’invito è di cercare di mantenere un equilibrio nei vari ruoli della vita. I nostri figli appena potranno si staccheranno da noi per poter vivere pienamente la loro vita, facendo le proprie scelte e sentendosi dei forti giovani adulti così come avviene in tutte le tipologie di animali.
Noi li possiamo accompagnare nei primi anni da molto vicino, ma pian piano lasceremo loro lo spazio di poter agire e scegliere per sé. Questo ci permetterà di occuparci e di sviluppare altri aspetti di noi.
Alla prossima istantanea