Per molti anni ho avuto paura delle reazioni degli altri se avessi espresso il mio pensiero, temevo di urtare la loro sensibilità e di rischiare di perdere il loro amore.
Negli ultimi anni ho però compreso che le mie opinioni possono diventare occasione di riflessione e crescita per le persone con cui interagisco, come per me le loro. Non dobbiamo per forza tutelare l’altro da un nostro pensiero, perché magari può essergli utile per crescere.
L’importante è sempre esprimerlo con garbo e gentilezza, senza offendere.
Nel mio lavoro succede spesso che alcuni miei pazienti escano dallo studio arrabbiati con me, perché i miei rimandi non vengono vissuti serenamente, come se io parteggiassi per la persona con cui si trovano in conflitto. Riflettendoci su nei giorni successivi però comprendono il potere che hanno di modificare a loro favore la situazione, capendo da dove arriva la loro indignazione e cosa risuona dentro di loro.
Nella mia vita privata invece, a volte, ancora temo la reazione di chi mi sta vicino.
Ho imparato ad esprimere il mio pensiero, anche se può essere spiacevole per l’altro, con la dovuta calma e gentilezza, quasi sempre.
Questo mi serve innanzitutto a non sentirmi tradita da me stessa, ma anche ad aiutare l’altro a riflettere. Come capita a me quando mi viene detto qualcosa che non mi piace sentire. In questo modo ognuno di noi diventa il maestro dell’altro.
Non mi aspetto che la persona che non concorda con il mio pensiero lo accetti subito, magari lo farà in un secondo momento e potrebbe capire che ognuno di noi vede la realtà in modo soggettivo, in base alla propria storia personale.
Non anticipare ciò che potrebbe succedere
La scelta di esprimermi liberamente, mi permette anche di non avere atteggiamenti manipolatori. Quando temevo di perdere l’amore dell’altro, dicevo la mia idea a mezza voce, studiando la sua reazione, manipolando il mio pensiero per paura.
Manipolavo il mio modo di fare pensando a come relazionarmi con l’altro per evitare di urtarlo. Che gran fatica! E quanta ansia!
Noi non possiamo sapere come reagirà l’altro alle nostre parole e pensare a cosa dire o non dire per controllare le sue reazioni, è manipolare.
Nel mio libro “Istantanee di felicità” (se vuoi lo puoi acquistare qui) ho scritto queste parole:
“Ad un certo punto del mio percorso ho pensato che i problemi non esistono, in quanto se abbiamo una difficoltà la possiamo affrontare nel momento in cui si presenta, senza anticiparla e farla diventare un problema.
Anticipare nella nostra mente le situazioni prima che accadano, ci porta dell’ansia inutile perché non possiamo avere la certezza di ciò che succederà davvero.
Vivere con la mente focalizzata sui problemi che verranno, ci porta sofferenza e perdita di molta energia, quella che ci potrebbe invece essere utile nel momento in cui siamo effettivamente coinvolti nella difficoltà”.
In qualsiasi contesto relazionale ci troviamo: lavorativo, famigliare o amicale, cerchiamo di essere sinceri con noi stessi e con gli altri, esprimendoci, di conseguenza, in modo chiaro.
Nel momento del confronto, probabilmente, le energie risparmiate ci aiuteranno a farci comprendere meglio e a far sì che la comunicazione sia d’aiuto per noi e per gli altri.
Alla prossima istantanea