Oggi voglio riparlare della paura, stimolata anche dal fatto che alcuni dei miei pazienti, in questo periodo, mi dicono di avere paura di ammalarsi di Covid 19.
I mezzi di comunicazione alimentano inoltre questa paura, quindi vediamo come possiamo affrontarla.
Nel libro “Come mettere in pratica il potere di adesso” Eckhart Tolle scrive:
“la condizione psicologica della paura è disgiunta da qualsiasi pericolo immediato, reale e concreto e si presenta sotto diverse forme di disagio, di preoccupazione, ansia, nervosismo, tensione, terrore, fobia ecc..
Questo genere di paura psicologica si riferisce sempre a qualcosa che potrebbe accadere, non a qualcosa che sta succedendo adesso. Tu esisti nel presente, mentre la tua mente è proiettata verso il futuro.
Ciò crea un divario colmo d’ansia, se ti identifichi con la tua mente e hai perso il contatto con il potere e la semplicità del momento dell’adesso. Questo divario pieno d’ansia ti accompagnerà costantemente.
Puoi affrontare il presente, ma non ciò che è solo proiezione mentale, non puoi affrontare il futuro”.
Se noi ci sentiamo bene, in buona salute, con una buona capacità respiratoria, non dovremmo preoccuparci di esserci infettati con il virus.
Anche se non è facile, possiamo diventare consapevoli che la paura di ammalarci oggi proviene da una proiezione che la nostra mente fa nel futuro e quello che ci può aiutare è riconnetterci al momento presente.
L’Ego vive nella paura
Tolle aggiunge: “ per via della sua natura di fantasma e malgrado i suoi elaborati meccanismi di difesa, l’ego è molto vulnerabile, insicuro e si sente continuamente minacciato, anche quando si dimostra platealmente sicuro di sé.
Ora, ricorda che le emozioni non sono altro che le reazioni del corpo e della mente. La paura sembra avere molte cause. La paura della perdita, del fallimento, di essere feriti, però tutte convergono nella paura dell’ego, della sua morte e del suo annullamento.
Per l’ego la morte è sempre dietro l’angolo. In questo stato di identificazione con la mente la paura della morte condiziona ogni aspetto della vita”.
Facendo un percorso di consapevolezza possiamo arrivare ad avere sempre meno paura della morte e della malattia. Nel momento in cui non temiamo più di morire possiamo avere una vita più colma di gioia e amore.
Tolle scrive che anche nei litigi più banali soffriamo a causa dell’Ego. “Se ti identifichi con una posizione mentale, nel caso in cui tu abbia torto, il tuo senso d’identità basato sulla mente si sente gravemente minacciato, perciò tu in quanto Ego non puoi permetterti di sbagliare. Avere torto è come morire.
Per questo motivo si sono combattute guerre e si sono interrotte infinite relazioni. Una volta che hai eliminato l’identificazione con la mente, avere ragione o torto non fa più nessuna differenza per il tuo senso d’identità, perciò non avrai più il bisogno compulsivo e profondamente inconsapevole di avere ragione.
Puoi affermare chiaramente e con fermezza quel che pensi o ciò in cui credi, ma non lo farai in modo aggressivo, né mettendoti sulla difensiva, perché a quel punto la tua identità deriverà da un luogo più profondo e autentico di te e non da questa parte della mente”.
Capire cosa vogliamo difendere
Ma come facciamo a capire quando abbiamo paura per una proiezione dell’ego? Quando stiamo in una posizione di difesa. “Che cosa stai difendendo? Un’identità fantasmagorica, un’immagine mentale, un’entità fittizia. Rendendo consapevole questo schema diventandone testimone, smetti di identificarti con esso.
Alla luce della tua consapevolezza, lo schema inconsapevole si dissolverà rapidamente. Questa è la fine di tutti i litigi e giochi di potere tanto nocivi per la relazione.
Il potere sugli altri è debolezza mascherata da forza, il vero potere è dentro di te ed è a tua disposizione adesso”.
Questo è un insegnamento molto importante, a me ha aiutato molto. Quando inizio a mettermi in una posizione difensiva mi fermo e mi chiedo da cosa mi sto difendendo realmente. Magari sono soggetta a giudizi negativi, se non condivido mi limito ad accettare un altro punto di vista.
Quando non sono giudicante con me stessa, non ho bisogno di difendermi. Riconosco, eventualmente, di aver fatto un errore, fa parte della mia quotidianità sbagliarmi. Divento giudicante con me stessa quando mi identifico con un’immagine di me che non è reale.
Quella che sono adesso, in questo momento, non è la stessa persona che ero ieri e non posso sapere come sarò in un futuro. Se in questo momento sto facendo degli errori è perché non ho ancora le conoscenze o le capacità per fare diversamente o di meglio.
Possiamo diventare consapevoli di quando e perché stiamo difendendo un’immagine di noi identificata con l’Ego, che non è la nostra vera essenza.
La nostra vera essenza non ha paura, perché vive nella fiducia. Non ha bisogno di difendere delle posizioni perché accoglie e accetta anche ciò che è diverso da sé.
Prendiamoci cura di noi accettandoci con tanto amore.
Alla prossima istantanea