Di Anita Moorjani ho già parlato in altre istantanee riguardo alla sua esperienza di premorte, dalla quale è tornata totalmente trasformata, tanto da essere riuscita a guarire dalla grave malattia che l’aveva quasi portata alla morte.
Anita da quell’esperienza ha imparato che è importante vivere accettando ed amando noi stessi e, dopo la sua guarigione, ha iniziato a vivere all’insegna della gioia, anziché della paura.
Durante questa esperienza ha capito che per tutta la vita lei aveva cercato di evitare la sofferenza, cercando di compiacere gli altri per essere amata e apprezzata. Ora dice di aver imparato a muoversi spinta dall’amore.
Nel suo libro “Morendo ho ritrovato me stessa” scrive:
“Non mi preoccupo più di fare le cose nel modo giusto, né di uniformarmi a regole o dottrine, seguo solo il mio cuore e so che non mi posso sbagliare se lo faccio. Paradossalmente finisco con il compiacere molte più persone così di quanto abbia mai fatto il mio vecchio io, solo perché sono più felice e libera”.
Ciò che dice l’ho sperimentato su di me: finché sono stata una persona compiacente, che temeva di non realizzare i desideri degli altri e di non essere amata per questo, alimentavo la mia sofferenza pur cercando di sfuggirla.
Adesso che riesco ad essere più me stessa e rispondo in modo spontaneo, paradossalmente gli altri mi cercano di più. Non vivendo più nella paura, riesco ad essere più gioiosa e positiva e in definitiva più attraente come compagnia.
L’autrice scrive ancora: “E’ importante non giudicarmi, e non avere paura di quello che sono, quando il mio dialogo interiore mi dice che sono al sicuro, amata incondizionatamente e accettata così come sono, irradio questa energia all’esterno, trasformando di conseguenza il mio mondo.
La vita esteriore è solo un riflesso della dimensione interiore. Non è importante se ho avuto una brutta giornata, o una brutta settimana, l’importante è come mi sento con me stessa mentre l’affronto. Si tratta di avere fiducia nel processo della vita, anche se sto vivendo un periodo difficile, e di non avere paura di provare ansia, tristezza o timore, evitando così di reprimere tutti questi sentimenti sperando che passi.
Ciò che conta è consentire a me stessa di essere fedele alla mia essenza, così facendo queste sensazioni si sfaldano ed emergono con meno frequenza”.
Questo brano ribadisce l’importanza dell’imparare a stare con quello che c’è.
Quando abbiamo fiducia in noi stessi, siamo convinti che affronteremo la situazione difficile nel migliore dei modi possibili, vivremo meno nella preoccupazione ed avremo maggiori energie e creatività.
Basta questo a migliorare la nostra vita, non serve che si realizzi un grande cambiamento, come una vincita alla lotteria, ma è utile comprendere cosa desideriamo per noi e impegnarci a renderlo possibile, senza preoccuparci del giudizio delle altre persone.
Alla prossima istantanea